DATTERI DI MARE
Il dattero di mare (Lithofaga lithofaga) è una storica prelibatezza della nostra costa, ricca di rocce calcaree, che vengono perforate da questo bivalve. È tramandato che l’imperatore Federico Barbarossa, quando transitava col suo seguito attraverso la Lunigiana, pretendesse dal Valvassore di Vezzano l’omaggio dei datteri di mare, nella quantità determinata dalla capienza dello scudo del guerriero più forte del suo esercito.
I Nobili di Vezzano, consci del valore di una tale prelibatezza nel 1355 si recarono ad omaggiare l’imperatore Carlo IV di Boemia e di Lussemburgo (1316-1378) con uno onorabile scudo pieno di datteri (honorabili scuto pleno dactilis) ottenendo un diploma imperiale carico di privilegi.
Una simile prelibatezza era assai nota nel dopoguerra per cui personale dell’ambasciata degli Stati Uniti che sbarcava a Genova dai transatlantici, e proseguiva in macchina verso Roma, si fermava nella calata del porto di Lerici per gustare questa prelibatezza. Fra questi anche un certo signor Carter, che poi divenne presidente degli Stati Uniti. La Regina Giuliana d’Olanda, che col suo panfilo trascorreva le vacanze estive nelle acque blu dell’arcipelago toscano, sbarcò talvolta con i suoi ospiti nel porto di Lerici per gustare, fra le tante prelibatezze, anche la zuppa di datteri.
Oggi la squisitezza della zuppa di datteri è un “sogno proibito” per il riposo biologico.
Il dattero di mare (Lithofaga lithofaga) è una storica prelibatezza della nostra costa, ricca di rocce calcaree, che vengono perforate da questo bivalve. È tramandato che l’imperatore Federico Barbarossa, quando transitava col suo seguito attraverso la Lunigiana, pretendesse dal Valvassore di Vezzano l’omaggio dei datteri di mare, nella quantità determinata dalla capienza dello scudo del guerriero più forte del suo esercito.
I Nobili di Vezzano, consci del valore di una tale prelibatezza nel 1355 si recarono ad omaggiare l’imperatore Carlo IV di Boemia e di Lussemburgo (1316-1378) con uno onorabile scudo pieno di datteri (honorabili scuto pleno dactilis) ottenendo un diploma imperiale carico di privilegi.
Una simile prelibatezza era assai nota nel dopoguerra per cui personale dell’ambasciata degli Stati Uniti che sbarcava a Genova dai transatlantici, e proseguiva in macchina verso Roma, si fermava nella calata del porto di Lerici per gustare questa prelibatezza. Fra questi anche un certo signor Carter, che poi divenne presidente degli Stati Uniti. La Regina Giuliana d’Olanda, che col suo panfilo trascorreva le vacanze estive nelle acque blu dell’arcipelago toscano, sbarcò talvolta con i suoi ospiti nel porto di Lerici per gustare, fra le tante prelibatezze, anche la zuppa di datteri.
Oggi la squisitezza della zuppa di datteri è un “sogno proibito” per il riposo biologico.